lunedì 1 febbraio 2021

Imago #9: Il bambino nel carrello, la guerra termonucleare globale e il presente che non esiste.

 

La settimana scorsa ero in coda alla cassa di un supermercato e la mia attenzione è stata catturata da un bimbo di 4-5 anni che, seduto nel carrello della spesa, stava usando con disinvoltura lo smartphone della mamma.
Al di là di tutti i ragionamenti e le obiezioni che potremmo fare sull'utilizzo a volte anche troppo intenso e precoce di questi strumenti da parte dei più piccoli mi sono soffermato sul concetto di realtà e di presente.
Per questi bimbi il cellulare è parte integrante del mondo, per loro è sempre esistito ed è uno degli oggetti "naturali". Loro non hanno vissuto l'epoca pre internet, pre smartphone, pre cellulare. Quello che per noi è stata una novità, un cambiamento, una realtà "cambiata" per loro è semplicemente la realtà. 
Allo stesso modo per noi degli anni '80 erano scontati la televisione, i cartoni animati e il Commodore 64. Noi siamo cresciuti in un mondo che era normale fosse diviso in due blocchi: da un lato c'erano i buoni americani, dall'altro i cattivi russi. Era la normalità e c'erano fior fiore di film a ricordarcelo, da Top Gun a Rocky 4, da Caccia a Ottobre Rosso alla Guerra Termonucleare Globale di War Games. Quello che per noi era semplicmente il mondo e che abbiamo vissuto la caduta del muro e dell'URSS come un grande cambiamento, era in realtà una semplice fase storica che è durata appena qualche decennio.

Da tutto ciò torna con forza una delle grandi "rivelazioni" di questi ultimi tempi: il presente non esiste, è un semplice futuro che istantaneamente diventa passato. Siamo noi a creare il presente cercando e sottolineando le parti che non cambiano perché abbiamo bisogno di certezze. Abbiamo bisogno di stabilità. Così il nostro presente diventano i nostri genitori, i nostri amici, le nostre abitudini ma ognuna di queste entità della nostra vita in realtà sta cambiando, alcune più lentamente altre in maniera più sensibile.
I nostri genitori invecchiano, gli amici cambiano, a volte se ne vanno. E la nostra tendenza è quella del bambino del carrello, dare per scontato che tutto sia come il cellulare, che sia sempre esistito e sempre esisterà. Invece la verità è che il mondo è come quello stesso cellulare, ma visto dal nostro punto di vista. Con la consapevolezza che è solo un momento che sta già diventando qualcosa di nuovo e diverso.






















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